La danza delle api
La danza delle api è un termine usato in apicoltura ed etologia per indicare una particolare danza a forma di otto. Qual è lo scopo di questo ballo? Comunicare alle proprie compagne preziose informazioni circa la distanza e la direzione in cui si trovano fiori, polline, nettare e sorgenti d’acqua.
Ma come avviene tutto questo? Proviamo a descrivere brevemente e soprattutto semplicemente, questa complessa forma di comunicazione.
L’ape operaia ha il compito di andare in avanscoperta alla ricerca di prelibati ‘bocconcini’ da condividere insieme alle proprie compagne. Una volta trovata una fonte dalla quale attingere nutrimento, questa torna in alveare per informare le altre api circa il luogo della scoperta e portare a casa un po’ di provviste. Per fare questo bisogna che tutte raggiungano la nuova meta e si coordinino tra loro. Come? Attraverso la danza scodinzolante (così chiamata per le vibrazioni generate dalle api mentre le eseguono).
L’ape esploratrice trova una nuova fonte di cibo troppo distante dall’alveare per essere vista e odorata dalle altre api. A questo punto compie una danza sul favo dell’alveare e ritorna dalle compagne. Tornata a destinazione, le altre api si raccolgono intorno all’ape esploratrice che, per emanare la fragranza dei fiori dai quali ha raccolto il nettare, si dimena nella danza. Se la fonte di cibo è vicina, ad un max di 50 metri dal loro alveare, l’ape operaia compie una danza circolare; se la distanza è superiore, la danza assume l’aspetto di un ‘otto’.
A questo punto, la comunicazione diviene sorprendentemente efficiente e complessa: tutti i movimenti dell’ape operaia hanno infatti uno specifico significato. Se si muove dal cerchio verso l’alto, vuol dire che la nuove fonte è in direzione del sole; se al contrario taglia verso il basso, le altre api comprendono che bisogna andare in direzione opposta. E ancora, se l’ape danzatrice taglia il cerchio formando un angolo, le altre comprendono che devono volare a destra o a sinistra rispetto al sole, a seconda dell’angolo che questa compie rispetto ad una immaginaria linea verticale.
Economia "Circolare"
una possibile alternativa
Una possibile soluzione alla non sostenibilità dello sviluppo economico “lineare” consiste nell’adottare un modello economico di tipo “circolare”. Esso si fonda su un processo circolare e sul principio “riduco, riutilizzo e riciclo”. Il modello di sviluppo dell’economia circolare prevede quindi un impegno non solo alla riduzione delle risorse utilizzate, ma anche nella riprogettazione dei prodotti per renderne possibile il riutilizzo, la riparazione e, una volta a fine vita, un più semplice riciclaggio. Se il modello economico lineare si conclude con un consumo di materie prime e rifiuti da smaltire, nell’economia circolare i prodotti una volta utilizzati avranno una nuova vita e diverranno materie prime per un nuovo ciclo produttivo, con un radicale abbattimento delle risorse consumate. Nel caso dell’azienda di produzione di oggettistica per la casa, gli oggetti dovrebbero essere prodotti con materiale che possa essere riutilizzato (ad esempio leghe o metalli) e con un design che permetta una facile separazione degli eventuali componenti non metallici al momento del loro riciclaggio.
Diversi paesi nel mondo si stanno attivando per dar vita a un’alleanza tra i vari operatori economici che permetta l’affermazione e diffusione del modello di economia circolare.
Agire per rendere il mondo un posto migliore, insieme
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Tre sono le principali azioni che, come cittadini e consumatori, possiamo compiere per contribuire all’affermazione dell’economia circolare.
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La prima consiste nel prestare sempre maggior attenzione alle caratteristiche dei prodotti che compriamo, chiedendosi al momento dell’acquisto quanto del prodotto derivi da materiale riciclato, se il prodotto sia stato pensato per essere duraturo, e quale percentuale del prodotto potrà infine essere a sua volta riciclato. La nostra preferenza dovrebbe quindi essere orientata ai prodotti che più di altri rispondono ai requisiti dell’economia circolare. Fortunatamente le etichette dei prodotti sono sempre più utili e ricche di informazioni in tal senso.- -
In seconda battuta è utile prima di procedere alla sostituzione di un prodotto o di un bene chiedersi se sia possibile riparare quello esistente e se lo stesso possa essere riutilizzato. -
Solo nel caso in cui questo non sia possibile, dobbiamo identificare la corretta modalità di smaltimento del bene per favorire il riutilizzo delle materie prime che lo costituiscono.
Le azioni elencate costituiscono un graduale cambiamento delle proprie abitudini di consumo che, nel tempo, potrà portare significativi mutamenti all’economia nel suo complesso. Se infatti le aziende percepiranno una crescente attenzione dei propri clienti a tali temi, con maggiore probabilità saranno incentivate all’adozione di modelli di produzione sempre più vicini ai principi dell’economia circolare. Ad ogni modo, chiedersi che cosa possiamo fare come individui e come cittadini per il nostro pianeta è già un ottimo inizio, poiché scatenerà una sana curiosità promotrice di una sempre maggiore coscienza delle conseguenze dei propri comportamenti.​